Una cosa divertente (?) che non farò mai più – giorno 2

Una cosa divertente (?) che non farò mai più – giorno 2

Le avventure del giorno 2 cominciano a notte fonda.
Ore 3:30, bussano con insistenza alla porta della nostra cabina. Io, che non mi sveglio neppure con le cannonate, non sento nulla finché vedo mia sorella discretamente allarmata, che continua a chiedere “chi è” davanti alla porta chiusa.
Dopo qualche esitazione, decidiamo di aprire.
Ed è certamente un’imprudenza visto che il corridoio color salmone su cui si aprono le porte delle centinaia di cabine del ponte 14, ad averci un triciclo, è identico a quello di Shining. In questa notte di Halloween, mi aspetto le gemelline con gli abitini azzurri chiazzati di sangue. Invece è un cameriere filippino che, all’ora dei vampiri, mormora “room service” e pretende di consegnaci una bottiglia di acqua San Benedetto e delle patatine fritte, mai ordinate e assonnatamente respinte.
Al risveglio, se mai ci avesse assalito il dubbio di averlo solo sognato, ci ritroviamo il tutto addebitato sulla Costa Card. Alla reception si scusano dell’inconveniente, salvo, dopo un controllo, richiamarci per chiedere se siamo proprio sicure dell’accaduto o se semplicemente noi si avesse mangiato pesante a cena, perché pare non esista alcun cameriere che ricordi di aver effettuato la notturna incombenza.
E da Shining a Ghostbuster è un attimo.
Non scopriremo mai se il cameriere aveva davvero sbagliato stanza, se era una presenza demoniaca o se strumento inconsapevole di uno scherzo di un agente – di viaggio -nemico.
Ma mi lascio tutto alle spalle e al risveglio, dal balcone della cabina, mi godo il romantico panorama del porto commerciale di La Spezia. Migliaia di container colorati sotto un cielo plumbeo da ammirare per ore, se ti piacciono i lego.
Decidiamo di affrontare la colazione al ristorante “Sagra di Sapori”, uno degli 10 presenti a brodo. Scopriremo poi che tutti i ristoranti hanno lo stesso menù, slot di apertura e chiusura che generano vere e proprie cacce al tesoro sulla nave e nomi che inneggiano all’italianità, “Rugantino”, “Colombina”, “Arlecchino”, probabilmente partoriti dallo stesso copy del “Camogli” di autogrill.
Ma mangiare è l’ultimo dei problemi; si mangia sempre. Accolti da camerieri che non parlano l’italiano, ma molto rapidi e organizzati a imbandirti la tavola. Basta inserire le mani immobili in due inquietanti cavità nelle quali un gorgo d’acqua e sapone ti vortica intorno per una perfetta igienizzazione e lasciarsi accompagnare al tavolo.
Mattinata in nave a esplorare palestra, piscina e ponti esterni in attesa della favolosa escursione e Lerici e Golfo dei Poeti, programmata per il pomeriggio. Ma eccoci, ancora una volta, pronte a pescare nel mazzo degli imprevisti.
Costa è spiacente di informarci che per disposizioni dell’autorità portuali, l’escursione, originariamente di quattro ore, sarà solo di due. Sbarcheremo dalla nave, sì, ma con il divieto assoluto di scendere dall’autobus. La brava guida prova ad appassionarci di 5 terre e residenze di Shelley attraverso i finestrini del bus ma, complice il fritto misto consumato a pranzo all’Arlecchino, la luminosità autunnale del cielo e il dondolio di due ore di autobus, in parecchi cadono addormentati sul più bello dell’escursione.
Al termine del tour, provo a chiedere alla brava guida da quale autorità e su quali motivazioni poggiasse il divieto di scendere dal bus e sul perché la nostra gita a La Spezia si fosse trasformata in un passaggio della striscia di Gaza per soggetti non ambulanti. Imbarazzata e omertosa, la brava guida giura di non sapermi rispondere.
Ma, a quanto pare, non solo l’unica rompiscatole. Un passeggero, davanti al metal detector per il rimbarco, lamenta l’inutilità dei controlli – a che servono se siamo stati chiusi in bus? Dove l’avremmo potuto prendere l’esplosivo?
Mi è sempre più chiaro che l’intrattenimento prevede sequestro di persona e comincio a disperare nell’approdo.

Solo ieri non volevano farmi salire, oggi non intendono più farmi scendere.

Leggi il resto del diario di bordo:
giorno 1
giorno 3
giorno 4
giorno 5
giorno 6 – 7 – 8

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