Scuole di teatro: elogio dell’infedeltà

Scuole di teatro: elogio dell’infedeltà

E’ arrivato Settembre.
Affollato d buoni propositi, più che l’Ikea al sabato pomeriggio.

Ci prende tutti una frenesia da inizio – se Natale è la fine del mondo, settembre è l’alfa della creazione, il risveglio dell’umanità ginnica, artistica o culturale.
Non lo dico mica con superiorità, io non sono certo immune dall’autunnale smania creativa: i mie due figli sono nati a giugno, fate un po’ i vostri conti.

Non sarebbe settembre senza le edicole che avviano improponibili collezioni a dispense (eppure qualcuno deve pur costruirla “la mitica Vespa”, comporre case delle bambole vittoriane, collezionare monete dal mondo in silver plate o il corpo umano pop-up a fascicoli).

A settembre, dalle locandine affisse ovunque, intonano il loro canto le sirene dei pilates, della zumba, del tango, dell’autodifesa, della ginnastica perineale, delle costellazioni familiari, dell’inglese per tutti…
Ma soprattutto… aprono i battenti le scuole di teatro.
Zero vis polemica: non ho niente contro le scuole di teatro – i laboratori (circoscritti e piccini) li faccio anche io, ci mancherebbe – solo che ogni autunno mi chiedo come possano sopravvivere a Modena ben oltre dieci proposte di scuole di teatro amatoriale che ogni anno si frammentano, si moltiplicano, nascono nuove oppure si ripropongono immobili – anche nel programma – da decenni.

A parte rari tentativi di sinergia, generalmente si tratta di microcosmi teatrali che si guardano tra loro con diffidenza, che non vanno a vedere i lavori degli altri, che non si contaminano mai.
Per non parlare delle pratiche buffe di certi attori che pretendono “esclusive” dai loro allievi – pure paganti – come se fossero tesserati di una squadra di calcio.

Ho capito che sono tempi bui e la sopravvivenza è dura per tutti, ho capito che è difficile andare d’accordo, sia per differenza di visioni artistiche sia per il tasso di narcisismo che ci pervade – ma ho anche capito che questa roba non funziona.

Non funziona per le scuole che si cannibalizzano, non funziona per chi vorrebbe formarsi e finisce per vedere mondi piccoli.

Alzo le mani: non ho consigli sulle scuole di teatro da intraprendere a Modena.
A chi me lo chiede, mi limito a un suggerimento solo – lo stesso che cerco di seguire per la mia formazione: frequentare quanti più maestri possibili, perché da ognuno si impara qualcosa, lavorare con molti gruppi, cercare esperienze contaminate e non farsi fagocitare da micro universi.

Buon inizio a tutti! (Qualunque cosa decidiate di cominciare)

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