Cinque intensi incontri ed è terminato in un attimo il corso che ho tenuto per Memo agli insegnanti delle scuole. Si è parlato di contaminazioni narrative nella didattica.
Ci siamo chiesti perché abbiamo bisogno di storie, quando sono utili, quando invece ci ingabbiano in interpretazioni facili.
Abbiamo incontrato racconti, libri e narratori. Giocato con la voce, l’improvvisazione, la parola tridimensionale in quel modo serissimo di giocare che praticano i bambini e il teatro.
Abbiamo ricaricato la nostra voglia di fare anche rispecchiandoci nell’energia degli altri. Attraverso la narrazione ci siamo ritrovate in un terreno comune: impegnate a costruire relazioni per arrivare all’altro, relazioni che non possiamo allacciare senza includere noi.
Ho scambiato e imparato molte cose dalle mie “prof” appassionate, disponibili, capaci di sperimentare e sperimentarsi… (quel solido procedere per tentativi ed errori che distingue chi sa fare molto bene il proprio lavoro).
E così sono stata prof senza esserlo mai stata, ho conosciuto le loro classi senza averle mai viste e grazie a questo scambio, come ad Eufemìa, la mia scuola è diventata un’altra scuola, le mie professoresse altre professoresse, le mie sfide, un po’ le loro.
Perciò, se mai qualcuna delle mie prof passasse di qua… grazie della lezione!